"Il mondo fa le mie foto, non io." – Lee Friedlander
Abbiamo intervistato il nostro stories archivio e selected 10 serie di foto ispiratrici da tutto il mondo. Il stories la sezione della nostra rivista online funge da spazio per mostrare progetti entusiasmanti di alcuni dei professionisti più talentuosi e creativi di oggi, esemplificati in questi 10 progetti affascinanti, che riteniamo attestino il profondo potenziale del mezzo fotografico.
1. A ovest – Patrick Wack (FR)
Il West americano evoca una litania di immagini vivide e iconografie, un entroterra arido, punteggiato da motel dai colori pastello, stazioni di servizio e città con un cavallo. È un soggetto ben esplorato all'interno del regno fotografico, incluso, da alcune delle figure più famose del mezzo, ma comparativamente, l'equivalente cinese è considerevolmente più amorfo.
È stato questo che ha ispirato il fotografo documentarista francese Patrizio Wack di viaggiare nello Xinjiang, la regione più occidentale della Cina, con l'obiettivo di catturarne l'essenza, nel modo in cui tanti dei suoi iconici predecessori americani hanno fatto in patria. Tradotto letteralmente come "Nuova frontiera", lo Xinjiang ospitava un tempo la prima tappa della Via della Seta, il condotto che collegava la Cina alle terre dell'Asia centrale e all'Europa. Vasto e affascinante, Wack cattura il mosaico di paesaggi diversi e aspri, fedi minoritarie e culture spesso diffamate, distinte dai cinesi Han dominanti. Le sue immagini ponderate e di medio formato sono permeate di tensione e mistica quasi palpabili e, collettivamente, dipingono un ritratto avvincente e sfumato di una regione che è stata in gran parte omessa dalle percezioni popolari della Cina moderna.
Wack ha recentemente pubblicato un seguito al progetto, La notte è fitta, che documenta la situazione politica in atto nella regione, in particolare la persecuzione delle minoranze turciche, e una monografia che presenta l'intera sua opera nella regione, intitolata Polvere è ora disponibile tramite, Edizioni di André Frère.
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2. Brasile Tropical Light – Alex Almeida (BR)
Brasil è uno dei paesi etnicamente più eterogenei sulla terra, eppure molti gruppi minoritari sono esclusi dalla società tradizionale e subiscono regolarmente discriminazioni, maltrattamenti e oppressione. Ispirato da un profondo umanesimo e da un ardente desiderio di trascrivere onestamente il mondo che lo circonda, fotografo documentarista brasiliano Alex Almeida ha trascorso diversi decenni attraversando alcune delle località più periferiche del suo paese d'origine.
Dal cuore della foresta amazzonica ai centri urbani del nord, racconta un arazzo di culture e tradizioni, dalle comunità indigene dell'Amazzonia la cui terra e il cui stile di vita sono sempre più minacciati, ai gruppi della diasporia africana che rimangono in gran parte emarginati dal dominio dominante discorso.
Evocando le opere di alcuni dei più grandi professionisti del mezzo, Almeida cattura momenti sinceri della vita quotidiana, cerimonie religiose e celebrazioni culturali, con onestà, percettività e uno straordinario occhio per la luce e il colore, rendendo omaggio all'incredibile diversità di questo luogo unico e terra affascinante.
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3. Budino Wait-And-See con salsa di pazienza – Catherine Hyland (Regno Unito)
Fotografo londinese Caterina Hyland cattura immagini sorprendenti e stimolanti che esplorano la relazione complessa e spesso tumultuosa tra l'umanità e il mondo naturale.
Budino Wait-And-See con salsa di pazienza, raffigura la piccola isola caraibica di Nevis. Le immagini di medio formato ricche di dettagli di Hyland mostrano una notevole acutezza e abilità; la sua percezione della luce e l'uso del formato analogico generano sfumature veristiche, che si addicono alla natura schietta della serie. Un'alternativa rinfrescante alle interpretazioni utopiche dei Caraibi, Hyland ritrae persone reali, in un luogo reale, intrappolato tra tradizione e modernità che porta ancora le cicatrici del colonialismo e della schiavitù.
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4. L'Atlante della Bellezza – Mihaela Noroc (RO)
“La vera bellezza non ha limiti. La si può trovare ovunque, in un villaggio o in un grattacielo, in un gesto, in uno sguardo intenso o in alcune rughe: la vera bellezza è nelle nostre differenze ".
Dal 2013 fotografo rumeno Mihaela Noroc ha girato il mondo fotografando donne di tutti i giorni, con un preciso obiettivo: mostrare che la bellezza non ha confini. Intimo e onesto, come si addice alla ritrattistica di alta qualità, Mihaela cattura i soggetti nel loro ambiente naturale, offrendo loro una familiarità e quindi un senso di comfort, una sfida considerevole a causa della natura puntigliosa del formato. Il risultato è un corpus di lavori davvero avvincente che realizza enfaticamente le intenzioni del fotografo.
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5. Kashmir – Frédéric Lagrange (FR)
Francese di nascita Frederic Lagrange, è un premiato fotografo con sede a Brooklyn, le cui rappresentazioni risonanti delle regioni più remote del mondo e delle comunità che le abitano, conferiscono la straordinaria bellezza e la ricca diversità del nostro pianeta.
I suoi avvincenti ritratti del Kashmir, la regione geografica più settentrionale del subcontinente indiano, caratterizzano il suo lavoro, la serie di ritratti e paesaggi, insieme, catturando l'essenza di questa bellissima e spesso tumultuosa terra. La sua padronanza della luce rende davvero giustizia alla sua accattivante bellezza, rendendo i soggetti con dettagli e veridicità straordinari e generando così una qualità simile a un dipinto che evoca le rappresentazioni iconiche della regione di Steve McCurry.
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6. Psichedelia americana – Chiara Zonca (IT)
“Mi interessano i territori aridi, mistici e incontaminati; luoghi che sfidano la mia percezione della terra finché non diventa un luogo completamente sconosciuto ".
Phsychadelia americana del fotografo italiano residente a Vancouver Chiara Zonca, non è una rappresentazione di un luogo reale tangibile, ma piuttosto un poema visivo, in cui l'aspro paesaggio americano funge sia da metafora del potere liberatorio del mondo naturale sia da veicolo per studiare il "passaggio del tempo".
I vasti paesaggi deserti, splendidamente incorniciati e catturati in tutto il loro splendore terrestre, possiedono una qualità surreale, ultraterrena, che arresta e intriga, e fungono da contrappeso al frenetico ambiente urbano che Zonca (che in precedenza visse a Milano e Londra) e in effetti, molti di noi, abitano.
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7. Sacha – Alexis Pazoumian (AR)
Tra il 2017 e il 2019 fotografa franco-armeno Alessio Pazoumian ha attraversato le remote terre selvagge della Siberia orientale e ha documentato la vita quotidiana di Sacha, un pastore di renne in cerca di libertà e indipendenza.
Caratterizzate da sensibilità, onestà e un'impressionante percezione della luce, le immagini sorprendenti di Paxoumian articolano la bellezza selvaggia di questo remoto angolo del mondo e, sebbene l'isolamento di una tale esistenza sia evidente, non si può fare a meno di apprezzare la bellezza di un ambiente semplice e un'esistenza austera, anche se una volta che sta diventando progressivamente impegnativa a causa della minaccia esponenziale del cambiamento climatico.
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8. Cowboy delle Americhe – Luis Fabini (UR)
"Il gaucho è la terra che calpesta."
Nel corso di un decennio (a partire dal 2005) fotografo uruguaiano Luis Fabini, fece un susseguirsi di viaggi nel continente americano, per documentare coloro che continuano la lunga tradizione di lavoro con i cavalli. I Gaucho dell'Uruguay e dell'Argentina; i Pantaneiros ei Vaqueros del Brasile; i Chagra dell'Ecuador; Mexican Charros e i cowboy degli Stati Uniti e del Canada.
Immergendosi nella loro vita e cultura, Fabini ha catturato questi intrepidi valori anomali con straordinaria chiarezza. Le sue immagini schiette, sapientemente rese sia a colori che monocromatiche, trasmettono non solo la profonda riverenza che gli uomini hanno per la loro pratica, ma il profondo legame che condividono con i loro destrieri.
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9. Canzone di una costa – Farhad Rahman (BAN)
Sebbene molti documentaristi trascorrano il loro tempo attraversando il mondo alla ricerca di argomenti su cui indagare, spesso (soprattutto negli ultimi anni, a causa delle restrizioni sui viaggi internazionali), i professionisti hanno trovato il stories più vicino a casa. Questo è stato il caso del fotografo del Bangladesh Farhad Rahman, che, mentre esplorava le regioni costiere della sua terra natale, si imbatté nella cittadina di Kuakata.
Come molte comunità costiere tradizionali, la popolazione di Kuakata dipende fortemente sia dal mare che dalla terra adiacente e, a causa dell'innalzamento delle maree, la loro stessa esistenza è minacciata. Ritraendo persone e paesaggi, immersi nella luce iridescente del sole tropicale, Rahman cattura la comunità con rara veridicità e grazia. Poetico ma istruttivo, è un corpus di opere che assorbe profondamente che articola ad arte le realtà della vita per la gente di Kuakata, che può essere vista come un microcosmo per altre comunità simili in tutto il mondo.
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10. Persone Tsaatan – Madoka Ikegami (JP)
Popolo Tsaatan dal fotografo giapponese con sede a Pechino Madoka Ikegami, ritrae gli ultimi gruppi di pastori di renne nomadi rimasti in Mongolia, le cui tradizioni millenarie sono sempre più minacciate.
Le immagini di Ikegami ritraggono gli eponimi della storia mentre vivono la loro vita quotidiana. Ogni generazione è presente, gli anziani, diligentemente svolgono il loro lavoro; i bambini più piccoli giocano nell'aspro ambiente naturale. E in tutte le immagini, una costante: la maestosa renna con la quale gli Tsaatan condividono un legame profondo, di lunga data e interdipendente.
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Tutte le immagini © dei rispettivi proprietari
NB: Il Premio Fotografia di Viaggio 2022 è aperto alle iscrizioni fino al 31 agosto.
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