Kasia Trojaki

Storia Fast Fashion, Slow Waste

© Kasia Trojaki

"Fast Fashion, Slow Waste", della fotografa polacca Kasia Trojak, esplora le conseguenze dei nostri vestiti scartati e le vite che si costruiscono tra di essi.


─── di Rosie Torres, 11 giugno 2025

Accra, capitale e città più grande del Ghana, si estende lungo la costa del Golfo di Guinea, nell'Africa occidentale. Stando sulla riva e guardando l'orizzonte, è facile immaginare un paradiso idilliaco. Ma in ampi tratti di costa ci si trova di fronte a una realtà diversa: spiagge ingombre di bottiglie di plastica, sacchetti di polietilene, involucri e strati di vestiti bagnati e sporchi, così spessi che la sabbia sottostante è appena visibile.

Fotografia documentaristica di Kasia Trojak. Barche ad Accra, Ghana.


Ad Accra, i rifiuti vengono smaltiti tramite discariche a cielo aperto e incenerimenti, creando piccole montagne fumanti che i raccoglitori di rifiuti attraversano ogni giorno. A prima vista, il problema dei rifiuti sembra radicato nella carenza di infrastrutture e, sebbene ciò sia in parte vero, la questione è molto più profonda.

Fotografia di Kasia Trojak. Donne che acquistano tessuti ad Accra, Ghana.
Fotografia di Kasia Trojak. Rifiuti di vestiti sulla spiaggia di Accra, Ghana.


La moda veloce e il consumo eccessivo giocano un ruolo significativo nella crisi. Il Ghana riceve circa 15 milioni di capi di abbigliamento usati ogni settimana dai paesi occidentali e Cina, con il 40% che finisce nelle discariche urbane. Le conseguenze di questi rifiuti vanno oltre l'ambiente: hanno un impatto sulla vita di pescatori, raccoglitori di rifiuti e delle loro famiglie, che vivono in abitazioni di fortuna tra i detriti.

Fotografia di Kasia Trojak. Una famiglia in Ghana.


Kasia Trojak è arrivata ad Accra dopo aver appreso da un collega fotografo che le donazioni di rifiuti di abbigliamento avevano invaso le spiagge, con tessuti di scarto ormai intrecciati nel tessuto stesso del paesaggio e nelle vite di chi lo abita. Ha deciso di documentare questa realtà, viaggiando da Los Angeles, dove vive, ad Accra per catturare una storia che sperava sollevasse la domanda: “Di quanto abbiamo realmente bisogno e a quale costo?”

Ritratto fotografico di Kasia Trojak. Due giovani uomini si rilassano in una casa ad Accra, Ghana.
Ritratto di un uomo circondato dal fuoco e dalla fuliggine in Ghana di Kasia Trojak
Fotografia di Kasia Trojak. Murale su un muro ad Accra, Ghana.


Inizialmente, come outsider, Kasia si sentiva lacerata, alle prese con sensi di colpa e con domande, "Sono la persona giusta per fotografare questa cosa?" Tuttavia, il suo approccio, basato sulla compassione, sulla curiosità e su un genuino desiderio di comprensione, le ha permesso di entrare in contatto con le persone che incontrava, di costruire relazioni e condividere le loro stories.

Fotografia di Kasia Trojak. Donne con bevande in testa in una discarica ad Accra, Ghana.


Sebbene molte immagini siano calde, tenere e piene di speranza, altre trasmettono la portata e la gravità del problema. Montagne di rifiuti in fiamme che rilasciano fumi tossici nell'aria e nei polmoni di chi ne dipende per sopravvivere; spiagge dove la sabbia è appena visibile sotto strati di vestiti e plastica, ormai incastonata nei granelli stessi.

Fotografia di Kasia Trojak. Pescatori su una spiaggia ricoperta di rifiuti di abbigliamento ad Accra, Ghana.
Fotografia di Kasia Trojak. Una donna che semina tessuto blu in Ghana.


È impressionante. E per Trojak ha lasciato un segno profondo e personale. Sebbene avesse studiato a fondo il problema prima di arrivare, assistervi in ​​prima persona è stata un'esperienza completamente diversa. "Dopo aver visto e sperimentato le cose in prima persona, ti cambiano e rimangono con te per sempre", lei dice. "Non puoi dimenticare ciò che hai visto, e questo ti costringe a provare certe sensazioni. Avere conoscenza e comprensione ti fa rivalutare il tuo impatto."

Fotografia di Kasia Trojak. Rifiuti di vestiti sulla spiaggia di Accra, Ghana.


L'esperienza ha rimodellato il suo approccio alla moda: ora compra meno, ripara e riutilizza di più e considera attentamente ogni capo prima di inserirlo nella sua vita. Spera che il progetto possa innescare lo stesso cambiamento in altri.

"Spero che le persone capiscano come le loro scelte, spesso fatte con poca riflessione, possano avere ripercussioni e influenzare vite ben oltre la loro", lei dice. "Viviamo in una società consumistica, ma mi sforzo di vivere in modo più consapevole e sostenibile, e credo che la fotografia abbia il potere di ispirare questo cambiamento negli altri."

 

Tutte le immagini © Kasia Trojaki

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