Paolo Barretta è un artista visivo italiano, le cui immagini profondamente assorbenti e oniriche affascinano e intrigano con rara potenza.
La fotografia è sinonimo di 'il momento decisivo', la capacità di catturare e immortalare istanti fugaci che, senza la macchina fotografica, andrebbero altrimenti persi.
Tuttavia, può anche essere qualcosa di più considerato, di più composto. Questo è il caso di Paolo Barretta, le cui immagini profondamente accattivanti e intrise di surrealismo, sono manifestazioni accuratamente costruite della sua immaginazione.
Da quando può ricordare, possedeva un profondo impulso creativo, a lungo affascinato da quello che chiama "un certo tipo di dinamica, un approccio prevalentemente artistico ed emotivo". Ha trovato il suo primo sbocco creativo nel disegno, sperimentando la ritrattistica, che ha costituito un elemento chiave del suo percorso creativo nelle sue varie forme, e che rimane oggi un cardine fondamentale della sua pratica.
Tuttavia, è passato rapidamente alla fotografia, spinto dall'urgenza di "qualcosa di più, la necessità di "creare qualcosa di più grande, qualcosa di migliore", dove potesse incorporare i vari filoni della pratica creativa. Ha studiato la media al liceo e in seguito si è laureato all'università con una laurea in fotografia, post-produzione e comunicazione, prima di iniziare seriamente la sua carriera di fotografo.
Il suo immaginario esplora gli aspetti fondamentali della psiche umana: la solitudine; isolamento; desiderio; nostalgia. Imbevuti di sottili simbolismi e riferimenti, ci trasportano in un nuovo mondo, strano e surreale, ma allo stesso tempo familiare, i cui temi sottostanti risuonano profondamente con il nostro subconscio collettivo.
“Sento che il mio approccio non è quello di 'catturare l'attimo'. Sono un fotografo di scena e il mio scopo è prestare attenzione a ogni dettaglio. Mi piace pensare alla mia scena e ricreare l'atmosfera che avevo nella mia testa. Se dovessi descrivere il mio flusso di lavoro direi sicuramente 'lento ed emotivo'".
Da tempo nutre un profondo interesse per il cinema e attribuisce ai registi Robert Eggers e Richard Kelly le influenze chiave, così come le composizioni cinematografiche di Gregorio Crewdsone gli iconici dipinti a olio di Edward Hopper. Elementi di ciascuno possono essere individuati nel suo lavoro, sebbene il suo distinto linguaggio visivo sia molto personale, caratterizzato da immaginazione, abilità artistica e un magistrale apprezzamento della luce, colore e forma.
Negli anni ha ricevuto ampi riconoscimenti e consensi. Ha completato incarichi commerciali per una serie di importanti marchi internazionali, ha esposto a livello internazionale e ha ricevuto numerose funzioni in pubblicazioni online e cartacee.
Nel 2021 ha vinto Il British Journal of Photography, Ritratto dell'umanità; è stato finalista in The Independent Photographer'S, 2021 Open Call premio, e anche una delle sue immagini era selected come scelta da un editore per il Premio Ritratto.
Tuttavia, ammette che di recente ha lottato con la concentrazione e la motivazione (un problema che affligge molti artisti) al punto che ha quasi completamente smesso di fare foto. Ammette che è stato un periodo confuso e il futuro rimane poco chiaro, ma crede che la sua comprensione dell'arte e della fotografia stia cambiando.
Quindi, questa pausa rappresenta non una fine, ma un'evoluzione, che, secondo l'opinione dell'autore, genererà senza dubbio qualcosa di veramente speciale.
Tutte le immagini © Paolo Barretta