Parlando del suo lavoro come forma di meditazione, Luca Tombolini mira a catturare la longevità dei paesaggi rispetto all'esistenza fugace dell'essere umano ma anche a connettersi con quelli che hanno guardato gli stessi panorami prima di lui.

“Nella mia fotografia seguo il fascino per i luoghi primordiali del deserto. “Nessun altro posto è così utile nel fare quel cambiamento di mente necessario per cercare di indagare oltre la nostra vita limitata.

Il mio lavoro nasce da un'attrazione pre-fotografica per i deserti, mentre scattare foto è diventata un'autoanalisi di quel sentimento iniziale. Nonostante le nostre limitate possibilità percettive, queste immagini sono lo specchio di questo personale processo di contemplazione e sospensione nel tempo, nello spazio, nell'esistente. "

Con sede a Milano, Luca pratica la fotografia su pellicola di grande formato dal 2011, concentrandosi principalmente sulla cattura delle forme grafiche di luoghi remoti che offrono forme astratte e primordiali per creare scene ultraterrene.

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